Con sindrome brachicefalica si indica una sindrome respiratoria ostruttiva delle vie aeree superiori causata dalla presenza di anomalie tipiche delle razze brachicefale.
Le razze brachicefale presentano una conformazione del cranio definita a “muso schiacciato”, con le ossa del cranio che si sviluppano normalmente in larghezza ma non altrettanto in lunghezza.
I tessuti molli delle canne nasali e del palato si sviluppano invece con dimensioni normali e devono quindi essere compressi in una struttura più piccola.
Le alterazioni anatomiche relative a questa situazione sono: stenosi delle narici, ipertrofia della mucosa dei turbinati, ipertrofia della base della lingua, allungamento del palato molle, eversione dei ventricoli laringei, eversione delle tonsille. Di solito queste alterazioni sono presenti contemporaneamente nel soggetto affetto e, tal volta, accompagnate anche dall’ipoplasia della trachea che aggrava sensibilmente la situazione.
Questo quadro costringe il cane affetto a compiere uno sforzo inspiratorio notevole a seguito della difficoltà di passaggio dell’aria attraverso le sopracitate strutture strette e compresse.
Inizialmente, tale sforzo inspiratorio provoca l’infiammazione e l’edema della mucosa laringea che restringe ulteriormente il lume respiratorio. Successivamente si può verificare l’eversione dei ventricoli con formazione di sacculi laringei che riducono il diametro della glottide; questo rappresenta il primo stadio di un collasso laringeo.
La sintomatologia della Baos è caratterizzata da respiro russante, rumoroso e difficoltoso. Il soggetto affetto presenta una scarsa resistenza all’esercizio, apnee da sonno dovute al rilassamento dei tessuti molli e una maggior predisposizione a bronchiti e polmoniti.
Con il peggioramento e la cronicizzazione della sintomatologia si può arrivare ad avere svenimenti, cianosi, dispnea e sincopi.
In Gran Bretagna, a seguito di un’enorme popolarità delle razze brachicefale, che colloca il bulldog francese al terzo posto, il carlino al quinto e il bulldog inglese al settimo posto nel numero di cuccioli registrati annualmente al Kennel club, la prevenzione della Baos è diventata una priorità.
Da uno studio condotto dal British Veterinary Association, il 58% dei proprietari di razze brachicefale identifica i segni clinici della BAOS dei propri cani come «NORMALI PER LA RAZZA». Questa percezione di «NORMALITA’» è estremamente pericolosa poichè determina l’alta prevalenza di segni clinici cronici di BAOS, cioè di alta prevalenza di situazioni spesso intrattabili e incurabili.
Necessario, quindi, da parte del British Veterinary Association e del Kennel club attuare un piano di prevenzione che coinvolga i veterinari attraverso test specifici per la diagnosi di Baos, gli allevatori attraverso l’esclusione dei soggetti moderatamente e gravemente affetti dai piani di selezione, i giudici attraverso il monitoraggio della problematica nei dog show ed infine i nuovi proprietari di razze brachicefale attraverso la consapevolezza alla predisposizione.
Da circa due anni l’Università Veterinaria di Cambridge ha messo a punto una serie di test diagnostici della Baos.
Il primo è un test funzionale basato sulla valutazione dei sintomi respiratori prima e dopo un esercizio consistente in 3 minuti di camminata alla velocità di 4-5 miglia/ora (6-8 Km/ora).
I soggetti vengono classificati dal grado 0 al grado 3 in base alla presenza o meno della sintomatologia. Il grado 0 e 1 è per i soggetti che alla visita sia pre che post esercizio non presentano rumori respiratori e sforzi inspiratori.
Il grado 2 e 3 è per i soggetti che presentano alla visita, sia pre che post esercizio, rumori respiratori, sforzi respiratori da moderati a gravi fino a sincopi, cianosi e dispnea.
Il secondo test è la valutazione della stenosi delle narici; anche in questo caso abbiamo quattro gradi a seconda della gravità. Si passa dal grado con narici aperte a quello con narici mediamente, moderatamente e infine gravemente stenotiche. Il 66,7% dei bulldog francesi, il 58% dei carlini e il 41% dei bulldog inglesi testati hanno narici stenotiche.
Soggetti con narici stenotiche hanno una probabilità 6 volte maggiore di essere affetti da Baos.
Il terzo test è la valutazione della condizione corporea attraverso il Body Conditional score, che indica come i più predisposti alla Baos siano i soggetti da moderatamente a gravemente obesi. I primi risultati indicano che il 67% dei carlini testati è obeso.
Oltre all’obesità e alle narici stenotiche, un altro elemento predisponente è l’appartenenza al sesso maschile.
Il quarto ed ultimo test, il Whole-Body Barometric Plethysmography (WBBP), è un test non invasivo e oggettivo, in cui il soggetto viene messo in una gabbia di plexiglass per circa 20 minuti, durante i quali vengono registrati 20 atti respiratori consecutivi a riposo.
Dall’analisi degli atti respiratori si ottengono dei parametri specifici e un tracciato respiratorio caratteristico che riflette le differenze anatomiche del cranio di ogni razza.
L’analisi statistica dei parametri respiratori consente di avere un valore percentuale (baox index) che confrontato con il valore di riferimento (cut-off) delle propria razza indica se il soggetto sia affetto da baos.
L’equipe dell’Università di Cambridge ha recentemente pubblicato uno studio nel quale il 60% dei carlini, il 46% dei bulldog francesi e il 40% dei bulldog inglesi sono affetti da Baos.
L’obbiettivo finale di questo screening, che coinvolge sempre più soggetti delle razze brachicefale, è individuare possibili associazioni tra funzioni respiratorie, dimensioni del cranio e MARKER GENETICI.
Il prestigioso Bulldog Breed Council, valutando l’importanza della sindrome, ha inserito nel proprio Health Certificate, l’attestato di partecipazione ai test di diagnosi Baos dell’Università di Cambridge.
Per l’ottenimento della medaglia d’oro sul certificato, massima qualifica di salute per la razza, i soggetti devono essere stati riconosciuti di grado 0 o 1.
Dr. Bruno Zizioli (Medico Veterinario)